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200 posti di lavoro per don Bosco

Il Rettor Maggiore lancia una sfida ad enti pubblici ed imprenditori: entro il 16 agosto 2015...


200 posti di lavoro per don Bosco

 

Sabato 24 gennaio il Rettor Maggiore don Angel Fernandez Artime, in occasione dell'inizio della Celebrazione Civile Nazionale per il Bicentenario della nascita di don Bosco, ha lanciato un appello: trovare entro il 16 agosto 200 posti di lavoro per i giovani, uno per ogni anno passato dalla nascita del santo.

 

Questa idea nasce dal desiderio di dare una risposta concreta alle esigenze dei giovani di oggi prendendo a cuore quelli più poveri, come faceva don Bosco stesso. "Dobbiamo dare ai giovani l'opportunità di essere buoni cristiani e onesti cittadini, bisogna pensare a cosa vogliamo offrire loro [...] Parliamo di crisi perché mancano i soldi, ma dobbiamo avere uno sguardo più ampio", ha detto don Angel.

L'obiettivo è creare una rete imprenditoriale ed istituzionale che possa aiutare 200 giovani in difficoltà.

D'altra parte don Bosco stesso ebbe a cuore che i suoi ragazzi lavorassero e non solo fece in modo che imparassero un mestiere, ma si recava egli stesso nei cantieri dove erano impiegati per accompagnarli nella loro crescita professionale e spirituale; egli voleva inoltre essere presente quando si trattava di stabilire le convenzioni con i datori di lavoro, perché non fossero mai sconvenienti per i giovani. “Pane, lavoro e Paradiso” era ciò che don Bosco desiderava per loro.

 

San Giovanni Bosco ci ricorda ancora oggi quanto sia fondamentale l'aspetto del lavoro e ci è di esempio in questo momento storico difficile, che non si discosta poi molto dall'Ottocento. Il santo colse la sfida del suo tempo e seppe aiutare i suoi ragazzi ad essere protagonisti positivi della realtà in cui vivevano. Per questo il Rettor Maggiore ha interpellato gli adulti, spronandoli nella ricerca di proposte significative che incontrino realmente i problemi dei giovani.

La speranza di don Angel e - a nome suo - della Famiglia Salesiana è quella di dare un segno concreto al problema del lavoro e della povertà giovanili.

 

L'iniziativa ha già incontrato il supporto dell’assessorato all'Istruzione, Lavoro, Formazione professionale della Regione Piemonte, Confindustria Piemonte e altre categorie di settore. C'è già più di un imprenditore che, nel nome di don Bosco, si è detto disponibile ad aderire dando lavoro a qualche giovane.

 

 

Chiara Succol

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